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al testo di Enzo Rega
La placenta della vita
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a mia madre Chiara, in memoria Dal tuo grembo alla luce della vita (come si dice) venimmo per accompagnarti - ieri fino al grembo oscuro dell'altrove intanto (nella parentesi del tempo) insieme viaggiammo nella placenta della vita - prima tu tenesti noi per mano poi la tua mano smagrita stringemmo nelle nostre e nel grembo dei nostri occhi deponesti i tuoi sorrisi ritornati bambini madre
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Antonio Spagnuolo
- 22/03/2014 16:45:00
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Le assenze sono sempre improvvise e violente , anche se il tempo ne prepara inesorabilmente levento. Il vuoto che la "mamma" lascia dopo la sua dipartita è incolmabile, vuoi per laffetto che nessun altro amore è capace di concepire , vuoi per il ricordo quotidiano , che diventa giorno dopo giorno sempre più indelebile. Cosa dire ad un amico come Enzo ? Labbraccio spero sia il conforto sincero. Antonio Spagnuolo
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Federica Giordano
- 22/03/2014 16:36:00
[ leggi altri commenti di Federica Giordano » ]
Il testo é bellissimo Enzo.
Mi dispiace molto, ti sono vicina.
Un abbraccio da me e Riccardo
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Lucianna Argentino
- 22/03/2014 15:20:00
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Bellissima poesia caro Enzo! Le mamme continuano a nutrirci per tutta la vita e a quanto pare anche oltre. Ti sono vicina in questo momento di dolore. Lucianna Argentino
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salvatore violante
- 22/03/2014 10:09:00
[ leggi altri commenti di salvatore violante » ]
In che mondo si vive, mio Dio! Saperlo così, per bontà del Web. Muore la mamma di un carissimo amico senza che nessuno di queste anime sensibilissime, che sono i poeti e scrittori, si curino di farmelo sapere pur conoscendo la stato del mio isolamento. Devo ringraziare "La recherche". Ho potuto così, a funerale consumato, scambiare qualche parola con Enzo persona dolcissima e riservata. Il testo della poesia, nasce dalla vita vissuta, si decanta nella semplicità spontanea della lingua del figlio, che è linguaggio tipico della poesia.
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